Simona R.
Il Talè è un modo contemporaneo di fare ristorazione, che esporta la tradizione e accoglie le contaminazioni del presente, favorendo però sempre la sostenibilità, l’eccellenza e la condivisione. Proponiamo un’ampia scelta di carni selezionate secondo metodi di allevamento e proprietà nutritive: chianina, angus irlandese, vaca velha sono solo alcune delle prelibatezze servite direttamente dalla brace. Contiamo un numero limitato di coperti in linea con una filosofia che privilegia l’attenzione alla qualità, alle lavorazioni dei piatti ma anche alle porzioni, come vuole la tradizione culinaria siciliana.
A prima vista, la pizza potrebbe sembrare un piatto semplice e la sua incontrollabile diffusione la espone da sempre ad un grosso rischio, quello di perdere la qualità e la genuinità. Proprio da questa considerazione nasce il nostro nuovo progetto legato a questo piatto che contrariamente a quanto si pensa spesso è complesso. Un progetto che vuole recuperare l’aspetto artigianale legato alla tradizione ma rivolto all’innovazione attraverso lo studio, la sperimentazione e la passione. Tutto parte dalla selezione attenta di grani e farine e dall’uso di impasti lievitati lentamente, maturati a lungo fino a 48 ore e tecniche innovative come l’uso di impasti indiretti ad alta idratazione.
Passione, artigianalità, tradizione: sono questi i criteri che orientano la scelta dei prodotti. Non si tratta semplicemente di eccezionali salumi e formaggi tipici. Si tratta di piccoli capolavori di un’arte, che sa esprimere alcuni tra i sapori più straordinari e unici del patrimonio gastronomico italiano. Ciascuno di essi ha una propria storia da raccontare, una storia che è spesso quella della piccola azienda a conduzione familiare che l’ha prodotto, e che da generazioni tramanda la sapienza e la passione necessarie a farlo. Dietro ogni grande sapore c’è una grande storia. Talè esiste per raccontarla.
Ci troviamo nel cuore del centro storico della città di Caltagirone famosa per la sua ceramica artistica ed ormai patrimonio dell’ Unesco.